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domenica 29 novembre 2009

Il gesto di Ettore

La femmina di tutte le specie animali mammifere sa come comportarsi da madre. Per i mammiferi maschi, invece, la paternità è un approdo recente e fabbricato senza l'aiuto di un istinto corrispondente. La qualità di padre, insomma, non l'abbiamo ricevuta dalla natura e va imparata nel corso della vita. Lo sostiene Luigi Zoja nel libro che porta lo stesso titolo che ho dedicato a questo post e che ha un sottotitolo di incandescente attualità: preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre. Devono averlo letto anche i miei colleghi futuri papà del corso preparto, ormai presenti in massa alle lezioni. Quasi tutti più agitati delle mamme, tutti responsabilizzati nel prendere i tempi delle contrazioni, nel massaggiare al travaglio e di non svenire al momento del parto.
Poiché la psicologia mi affida la parte di chi deve imparare, mi sono sentito molto tranquillizzato dalle spiegazioni degli ostetrici, mentre Laura, istintivamente, alternava le sue preferenze tra parti naturali, in acqua e cesarei a secondo delle immagini che ci mostrava l'ostetrico.
Forse, davvero, comincia da questi piccoli segni la scomparsa della figura classica del padre. Da questi piccoli segni e dall'espressione inebetita che aveva uno dei partecipanti al corso pre parto, diventato papà in anticipo sui tempi e totalmente alieno alle felicitazioni e ai parenti che gli giravano intorno. Insomma uno che dovendosi presentare a duello contro Achille avrebbe mandato avanti la tartaruga di Zenone o, al massimo, avrebbe invitato l'eroe al bar per festeggiare.

mercoledì 25 novembre 2009

Oggi prigione tu, prigioniero io


Patrizia e Stefano me lo avevano detto. In una delle serate romane che trascorro assieme alla loro ospitalità e alla cucina superlativa di Patrizia, il discorso è caduto su bambini ed animali. Sarà stato qualche anno fa, quando nella mia vita non c'erano puntiinterrogativi o maghi miagolanti e nella loro c'erano un paio di furetti male in arnese. Mi hanno detto che l'accudimento sposta le prospettive. Prima trovavi esaltante un gol al volo di Totti, una rima di Gozzano, un tocco di basso di Roger Waters, una notte in cui riesci a vedere la Via Lattea dal giardino di casa. Poi arriva una creatura che si affida totalmente a te e la vita cambia.

Non volevo crederci, ovviamente. Un figlio si incastra tra le altre cose belle della vita che continuano tutte ad esserci e che diamine!

Mi sono tornati in mente, Stefano, Patrizia e le loro conversazioni, questo pomeriggio. Andando al lavoro cominciavo inconsciamente a sentirmi sollevato e quasi contento perché il gatto Merlino, dopo 3 flebo, 2 pasti sparati in bocca con la siringa e un antibiotico, ha quanto meno fatto la cacca.

Deve essere così che si comincia a consegnare la testa della Roma, dell'arte e dell'astronomia al boia dei ruttini, delle colichette, del pappo, del dindi e di tutti gli altri graziosi vezzeggiativi a cui dovrò abituarmi.

sabato 21 novembre 2009

In palestra

E' stata una settimana complicata. Sabato scorso, senza lasciare un avviso e senza nemmeno una telefonata è sparito da casa Rigel. Il fatto che abbia natura canina non mi sembra una valida attenuante per il pensiero di una catastofre imminente a cui ci ha costretti.
L'abbiamo cercato a turni serrati, noi, mio suocero e mio cognato, battendo le zone circostanti senza nemmeno riuscire a capire quale varco abbia trovato per allontanarsi. E' riapparso dopo 48 ore, sporco, misterioso ed affamato, proprio quando mi ero rassegnato all'idea di segnalare a Roberto Giacobbo il primo caso di rapimento alieno di un quattrozampe.
"Questa casa non è una pensione per cani" ha mormorato, pratica, mia suocera nel riaprigli il cancello. Alla prima scodinzolata ha prevalso, tuttavia, il nostro non poterci non dire cristiani: abbiamo aperto le crocchette grasse e fatto festa e coccole, mentre i fratelli gatti ci fissavano, visibilmente contrariati, in fila ordinata col loro aspetto totemico.

Da qualche giorno, invece, si è ammalato Merlino. Pare una roba seria, che stiamo provando a curare. E tra le lacrime di Laura e lo sguardo da gatto mazziato dell'infermo , ho imparato anche a praticare le iniezioni. Insomma, la 33esima settimana di gravidanza comincia con equilibrismi tra accudimento e preoccupazioni, speranze ed accettazioni, libertà e necessità (che si fa virtù).
Deve capitare molto spesso a tutte quelle persone che hanno scelto professioni che si occupano di stare accanto alle realtà più fragili o a quelle piccole.
Sono lavori a carattere missionario, mal pagati e spesso solitari: i pochi veri insegnanti che restano, i pastori, alcune prostitute, gli infermieri, le badanti.
E, ovviamente, il mestiere più complicato tra tutti, quello per cui questa settimana è stata un'ottima, aperitiva palestra: il genitore.

domenica 15 novembre 2009

Buon sangue non Mendel

Gambe e braccia considerevolmente più lunghe della media, testina piccola, addome piccolo. Sembrerebbe la descrizione di un ragno e invece è il nostro Puntointerrogativo all'esito dell'ecografia della 32esima settimana.
Anche perché si tratterebbe di un ragno di un chilo e settecento grammi (roba che non si vedeva nemmeno nei B - movie radiottivi degli anni 70!)
I medici ci dicono che non c'è da preoccuparsi di queste sproporzioni (e mentre lo dicevano misteriosamente guardavano me) e che, anzi, probabilmente il parto potrebbe risultare più facile.

Durante l'ecografia Lorenzo ha improvvisato un piccolo show di movimenti, culminato in ripetuti tentativi di succhiare il cordone ombelicale. Ci ha fatto ridere molto e commuovere come sempre.

N.B. Devo fare ammenda per un abbasso (seppure scherzoso) di qualche post più in basso: evviva l'ostetrico che ci ha spostato l'incontro sul travaglio ad una data in cui posso essere presente.

venerdì 13 novembre 2009

Cosa avrei visto del mondo senza questa luce...

Il dolore, il silenzio della vita, fanno apparire il tempo più lungo e mi pare quasi che un oscuro ricordo mi dica che io in tempi lontani avevo vissuto lassù oppure nell'acqua
(Fleur Jaeggy, Le statue d'acqua)




lunedì 9 novembre 2009

Abbasso e alè


Evviva la nostra ginecologa che si è complimentata con Laura per il mantenimento del peso forma.

Abbasso la nostra ginecologa che ha prescritto dieci, dico dieci, punture a Laura per guarire dalla sciatica.

Evviva l'impareggiabile zia Carmela che con morbidezze da infermiera esegue le dieci, dico dieci, punture.

Abbasso tutte le amiche e le sconosciute del web che raccontano del loro parto come se fosse uno spettacolo del Grand Guignol.

Evviva le dieci, dico dieci, punture che stanno guarendo il nervo sciatico di Laura

Abbasso l'ostetrico che ha spostato la lezione sul travaglio ad una data per me impossibile.

Evviva Vincenzo ed Emanuela che ad aprile regaleranno un fratellino al nostro figlioccio Tommaso. E anche questo Puntointerrogativo si chiamerà Lorenzo.

Abbasso la pancia che è diventata pesante e non fa riposare bene.

Evviva il contenuto della pancia che cresce e trascorre il suo tempo a riposare e a prepararsi.

Evviva Merlino che è diventato un gatto buono e coccolone.

Abbasso quella parte di cielo che con alcuni amici è stata crudele.

Evviva gli amici che nelle ultime settimane ci hanno comunicato matrimoni, lauree, nausee da Puntiinterrogativi.

Evviva la vita e Rino Gaetano che la cantava.

sabato 7 novembre 2009

Consigli per gli acquisti

Qualcuno potrebbe pensare che io e Laura ci stiamo semplicemente preparando alla nascita del nostro Puntointerrogativo. Questo qualcuno si sbaglia. Noi stiamo facendo molto di più, stiamo nidificando. Neanche fossimo una coppia di cicogne bianche o di programmatori COBOL.

A sostenere la tesi della nidificazione è la "guida pratica alla crescita", compilata dai migliori esperti del settore e omaggio di una nota casa di prodotti per neonati che si trova "dove c'è un bambino".

Astuti come serpenti a sonagli i nostri estensori della "guida pratica alla crescita" hanno pensato di lasciare la parola al nascituro che già dall'utero informa noi genitori delle sue necessità, consigliandoci quel particolare modello di vasino, l'indispensabile kit aspirapidocchi o la soluzione nasale NASONET. Perché lui sa che lo vogliamo tanto bene e che ci prenderemo cura di lui nel migliore dei modi acquistando tutti i prodotti della nota casa di cui sopra.

A me è successa, allora, una cosa strana.

A me che negli anni ho provato Hurrà, ho usato un grande pennello e non un pennello grande, ho detto altolà al sudore e mi sono chiesto che mondo sarebbe senza Nutella.
A me che ho provato Sole e non l'ho lasciato più, che ho una lavatrice che vive di più con calfort e che dico "di tutto di più" invece di "chi più ne ha più ne metta".
A me che non vedo l'ora di arrivare a 40 anni per non sentirli, perché la potenza è nulla senza controllo, non c'è 12 senza 88 e ho soddisfazione nel dormire notti sane e sogni belli con filtro fiore Bonomelli.
A me che quando la diarrea mi sorprende la sorprendo con imodium, che Red Bull mi ha messo le ali e che life is now.
A me che per tanto tempo ho vissuto nel liquido amniotico della pubblicità e che per tutto il resto c'è Mastercard, a me, ad un certo punto, sono girate le palle: "E lo volete lasciare in pace questo bambino che neanche è nato è già ve ne impossessate per far soldi con i peggiori trucchi dei più tristi imbonitori?"

E di questo moto di stizza ne sono andato fiero. E mentre buttavo "Guida pratica alla crescita" nella differenziata pensavo con orgoglio: "Perché io valgo."


martedì 3 novembre 2009

Guerra e pace (dei sensi)

A partire da questa settimana Lorenzo dovrebbe aver completato lo sviluppo di tutti i suoi organi. Adesso avrà una sola preoccupazione: mettere peso. Ci si dedicherà con tutto l'impegno al ritmo di 200 grammi per ognuna delle 10 settimane che ci separano dalla nascita. Per fortuna Laura ha stabilizzato il suo peso a + 9Kg. Se continuerà così e se passerà il mal di schiena, potrà presentarsi quasi in perfetta forma al parto.
A soccorrere le forme comunque abbondanti, soprattutto sulla pancia, ci ha pensato la futura bisnonna Anna fornendo in prestito abiti più comodi ed accoglienti.
La collezione autunno inverno 2009 di mia moglie contempla, quindi, un ipnotico vestito rosso a pois bianchi e un camicione arancione contrabbandato come pigiama. I colleghi maschi staranno pensando che la situazione è sexy come trovarsi a letto Maria De Filippi col vestito da palombaro, ma quando si è arrivati all'ottavo mese di gravidanza l'eros si ritira come la Grande Armeé di Napoleone nella campagna di Russia. In altre parole va a fare danni altrove, lasciando i futuri genitori al freddo, disorganizzati, ma determinati nei compiti che li aspettano. Quello che ci vede impegnati al momento si chiama nidificazione e ne parleremo prossimamente.