Nel suo libro "Breve storia di (quasi) tutto" Bill Bryson sostiene che questa matassa di tenerezze e cure che ci sta capitando è solo il modo migliore che ha la vita per perseguire il suo scopo: replicare se stessa.
Io preferisco la nostra amica Gianna.
Secondo lei Puntointerrogativo ha scelto proprio noi, dal suo insondabile Altrove, per realizzare l'esperienza umana. Gli siamo utili come un canale o un'autostrada.
Mi si chiarisce allora che il nostro ruolo si va defilando. Agli Oscar concorreremmo al titolo di attori non protagonisti o, più probabilmente, agli effetti speciali. Ci credevamo pupari e siamo pupi. E guardandomi alle spalle per intravedere i fili capisco che l'attesa di Puntointerrogativo non è per qualcosa che comincia, ma per qualcosa che continua.