lunedì 31 agosto 2009
La coscienza di 'Nzino
lunedì 24 agosto 2009
Il giro di boa
giovedì 20 agosto 2009
Incontri ravvicinati con dei bei tipi
Nelle commedie rosa il fidanzato di partenza è sempre un traditore e l'incontro con una persona anziana un po' bizzarra (che si scoprirà poi essere di natura angelica o magica) segna la rivelazione di qualcosa di importante.
Ecco perché quando ieri, nel mare di Punta Secca, ci si è avvicinata in acqua una settantenne con cappello di paglia e braccioli ai polsi, mi sono sentito come la Vergine Maria di fronte all'arcangelo Gabriele. Insomma, sentivo aria di epifania.
lunedì 17 agosto 2009
San Lorenzo e dintorni
Purtroppo i momenti di vera emozione, che durano per un secondo e ci sorprendono a seguire le scie delle meteore e ad indicarle agli amici, sono anche accompagnati dalla banalità delle parole. In quei momenti rapidi, in fondo, non ci sono criteri validi per misurare le vibrazioni e meno che mai esiste la possibilità di comunicarli.
giovedì 13 agosto 2009
Vi facciamo a polpette
Affascinata dalla bellezza di questa ricetta per Laura, stamattina l'ho provata.
Ecco in sette foto come ho fatto.
Risultato: SQUISITA!
Grazie Kar e grazie Laura che gli ha dato l'occasione di postare questa delizia...
Alcune note
1. L'impasto: la cosa più difficile... non troppo sodo ma nemmeno troppo liquido...
2. Polpette e trucchetto per farle venire bene (suggerito dallo chef in persona... ehehe) ... cosa c'è nel piattino?
4. Fritte o al forno? Fritte, fritte ( tra l'altro nell'olio extravergine d'oliva...) Mica siamo incinta noi!! ;-)
6. Ecco l'aspetto delle polpette dopo la frittura
7. Risultato finale... cosmico, direi!
Grazie Laura! (continua così, che fai del bene a tutti...)
VostraGi
mercoledì 12 agosto 2009
La gravidanza non è come la dipingono
Molte donne in attesa, a quanto si dice, sviluppano interessi inediti. Alcune vengono attratte da sapori o odori che prima rifuggivano, altre si appassionano a passatempi che non abbandonano più. Potendo scegliere di assoggettarci a questa legge, avrei detto senz'altro che la pittura è una nobile attività. Il Dio dei desideri, però, deve avere approfittato di qualche ambiguità della lingua italiana per tirarmi un brutto scherzo e farmi perdere l'ultimo barlume di dignità all'occhio del vicinato.
martedì 11 agosto 2009
La parola allo chef
600 gr di melanzane (quelle tonde dette "di seta" o "tunisine")
1 uovo
2 spicchi d'aglio
pan grattato
50 gr di pecorino o grana grattugiata (a seconda dei vostri gusti)
basilico
noce moscata
olio extra vergine d'oliva
sale
pepe
Per la salsetta d'accompagnamento:
passata di pomodoro
basilico
olio extra vergine d'oliva
sale
pepe
Preparazione:
Sbucciate le melanzane (ma non del tutto, lasciate metà della buccia) e tagliatele a tocchetti.
Lessarle per 10 minuti oppure cuocerle per 15 minuti al vapore.
Farle raffreddare, strizzarle l'acqua in eccesso e schiacciatele con le mani.
Unite gli antri ingredienti (di olio ne va un goccio, siate generosi di noce moscata) e regolatevi col pan grattato per la giusta consistenza (morbida ma compatta).
Mescolate bene l'impasto e formate tante palline rotonde, grosse come una noce o la classica forma di polpetta ovale e schiacciata.
Gli ortodossi vorrebbero queste polpette rigorosamente fritte, ma, se preferite, infornatele in una pirofila antiaderente (oppure foderata con la carta da forno) per 30 minuti in un forno preriscaldato a 200 °C finché non saranno ben colorite.
Sono buone sia calde sia fredde come merendina quando Vincenzo è al lavoro.
Presentazione:
Una volta fatta la salsetta al basilico, fate un tondo nel piatto, posizionate le polpette a semicerchio tra il tondo della salsetta e il piatto vuoto e nell'altro semicerchio mettete un fiore centrale di basilico in bellavista.
Buon appetito!
venerdì 7 agosto 2009
Un apparecchio cosmico per la trasformazione del cibo
mercoledì 5 agosto 2009
Ascolta, si fa vita
Ieri la nostra ginecologa ha usato Angelsound (o una sua versione professionale) per ascoltare e farci ascoltare il battito cardiaco di Puntointerrogativo. L’impatto emotivo è stato indubbiamente forte, anche se stemperato dalla risata di Laura. Le ha ricordato i cani che di notte, in campagna, abbaiano da lontano richiamandosi l’un l’altro, fino a creare un concerto che mette una parola definitiva sulle possibilità di addormentarsi. Io e la ginecologa ne abbiamo convenuto e sorriso insieme.
A me è parso il suono di un lontano tam tam, o quello di un nobile fabbroferraio che pesta in un antro un suo ritmo indiavolato e costante. O il rumore del treno che ci portò a Milano tanti anni fa, quando ancora le ruote ferrate sbattevano sulle traversine. O ancora quel verso di Virgilio tutto allitterante per suggerire le quattro zampe dei cavalli al galoppo che squassano la terra: “quadrupedante putrem sonitu quatit ungula campum”.
O forse stiamo volando troppo alto, Puntointerrogativo, e la citazione latina potevo usarla meglio per quell’esame mai dato.
Riepiloghiamo: suono tellurico, eco di officine, timbro della madre terra con molti dei suoi figli animali, rimbombo vibrante di emozioni. Quanto di più alieno possa immaginare dalla placida distanza degli angeli e quanto di più vicino alla vita che laboriosamente si industria.
E chiamatelo “EarthSound of heart”, incapaci!