Svariati anni di cinema americano ci hanno insegnato qualcosa sui tipi umani. Nei western, ad esempio, quello che fa progetti intorno al fuoco del bivacco è anche il primo che sarà colpito da una letale freccia Sioux. Il medico etilista, invece, troverà risorse inaspettate per estrarre la pallottola nel corpo dell'eroe e tranquillizzerà tutti dicendo: "Se la caverà".
Nelle commedie rosa il fidanzato di partenza è sempre un traditore e l'incontro con una persona anziana un po' bizzarra (che si scoprirà poi essere di natura angelica o magica) segna la rivelazione di qualcosa di importante.
Ecco perché quando ieri, nel mare di Punta Secca, ci si è avvicinata in acqua una settantenne con cappello di paglia e braccioli ai polsi, mi sono sentito come la Vergine Maria di fronte all'arcangelo Gabriele. Insomma, sentivo aria di epifania.
E anche se l'esordio non è stato promettente: - "Che bella pancia! A che mese siamo?" - abbiamo assecondato i racconti sui nipoti, le raccomandazioni a parlare a Puntointerrogativo, a fargli (farle) ascoltare musica, a non litigare fra noi. Quando si è messa a soppesare la pancia con occhio esperto, come stesse per guardare nella sfera di cristallo, ho capito che c'eravamo: "Sarà un maschio!" ha detto.
E a questo punto, per quel che mi riguarda, con la benedizione di tutti gli sceneggiatori a stelle e strisce possiamo cominciare ad acquistare i corredini di colore azzurro.
Laura, inaspettatamente, preferisce aspettare la morfologica di settembre. Forse, però, non mi farà più subire le commedie d'amore americane.
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