Qualche settimana fa Laura mi ha confessato di aver visto in rete diversi filmati di parti e di esserne uscita emotivamente malconcia. Ho avuto la stessa reazione che, a parti invertite, sarebbe seguita ad una confessione sul possesso di qualche gigabyte di filmati porno. "Ma io non ti basto?" "Non sei contenta di come provo a rasserenarti? C'è anche un blog per questo"
Da quel giorno tra noi è rimasto qualcosa di irrisolto, in attesa di una sfida all'OK Corral domestico.
Per fortuna il dio che atterra e suscita, che affanna e che consola, ha imparato ad usare il telefonino e ieri pomeriggio alle 15 si è fatto vivo per dirimere la questione: "Comincia il corso preparto. Oggi alle 16".
E noi, visto che da quelle parti non sono per nulla fiduciosi nel domani, abbiamo colto l'attimo e ci siamo fiondati in ospedale. Il programma, in effetti, prevede la visione guidata di filmati del travaglio e della nascita, oltre ad altri argomenti molto interessanti sulla respirazione, la cura del neonato, l'allattamento etc.
A me sono rimasti solo due dubbi. Il primo: se ci sono 10 ragazze con la pancia che in tutta evidenza ospita un feto di almeno 25 settimane, da qualche parte ci devono essere anche 10 uomini corresponsabili dell'incremento demografico nazionale. E allora perché ero io l'unico papà presente? Perché farmi sentire come una vacca nella più impervia ciusa dell'altopiano ibleo senza nemmeno il riparo di un carrubo?
Il secondo: ma questo filmato sul parto io avrò voglia di vederlo o sarà meglio adottare la tattica del pan per focaccia confessando le mie frequentazioni video con questa o quella attricetta che non si fa problemi di inibizione? Non sono un santo, ma in fondo mi pare di aver letto da qualche parte che sono pur sempre il miglior marito degli ultimi 150 anni. O non funziona sempre così?
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