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domenica 31 maggio 2009

La retrovisione



Nel suo libro "Breve storia di (quasi) tutto" Bill Bryson sostiene che questa matassa di tenerezze e cure che ci sta capitando è solo il modo migliore che ha la vita per perseguire il suo scopo: replicare se stessa.

Io preferisco la nostra amica Gianna.

Secondo lei Puntointerrogativo ha scelto proprio noi, dal suo insondabile Altrove, per realizzare l'esperienza umana. Gli siamo utili come un canale o un'autostrada.

Mi si chiarisce allora che il nostro ruolo si va defilando. Agli Oscar concorreremmo al titolo di attori non protagonisti o, più probabilmente, agli effetti speciali. Ci credevamo pupari e siamo pupi. E guardandomi alle spalle per intravedere i fili capisco che l'attesa di Puntointerrogativo non è per qualcosa che comincia, ma per qualcosa che continua.

1 commento:

Anonimo ha detto...

questa cosa che tutto l'ambaradan romantico, erotico-sentimental-tenero, sia architettato furbescamente dalla vita al solo scopo di mandarsi avanti, la vado leggendo da qualche tempo. Se uno vi si affilia, a questa teoria, è come per l'altra formuletta messa a punto da Freud: l'intero universo appare di una semplicità sconcertante e tutto, proprio tutto, si spiega in tre minuti.

Un'unica cosa vado cercando ma non trovo, in questi saperi: ma perchè la vita, con tutta la fatica e gli inconvenieti che comporta, avrebbe tutta sta gana di perpetuarsi? Non è che bisognerebbe cominciare ad usare una qualche maiuscola?

Per dire, se si comincia a scrivere: Vita... be', mi sembra che la faccenda assuma già un apsetto diverso. Penso che, con quella "V", darwinisti, materialisti, meccaniscisti, ecc., comincerebbero a perdere un po' di baldanzosità.

Sì, ma si vede... è proprio tutt'altro alludere, scritto così: Vita...

Un duplice abbraccio (con opzione sul terzo)!!!
Giuseppe Piccinno