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martedì 30 giugno 2009

Bi test

Prima poi è un pensiero con cui ti tocca fare i conti. Sarà sano? Avrà qualche problema? Come faccio a saperlo? E scoprirai che avere un figlio è come sposarsi. Medici, genetisti, analisti sono pronti a toglierti ogni preoccupazione come fecero a loro tempo fiorai, fotografi e cuochi.
E così quando ci hanno proposto il Bi test, noi non sapevamo quasi cosa fosse. Di conseguenza, come due automi, un pomeriggio ventoso della scorsa settimana, ci siamo recati presso un laboratorio di analisi con i valori della traslucenza nucale di Puntointerrogativo e il braccio di Laura pronto al prelievo del sangue. Ce ne siamo pentiti quasi subito, ma comunque in ritardo.
In fondo il Bi – Test fornisce solo una statistica sulle probabilità che il bambino abbia una malformazione genetica. E poi ho scoperto che non mi importa. Da quando l’ho visto in movimento tra gli ultrasuoni ho deciso che va bene così. Gli voglio già bene in bianco e nero e sfocato.
E se sarà Down? Vuol dire che sarà il primo bambino Down a fare l’astronauta. Dite che la NASA ha parametri molto severi di selezione? E allora sarà il primo giovane Down a fare l’astronauta.
Non sono arrivato a questo sentire per la mia religione, o per l’educazione che ho ricevuto a casa o per un libro che ho letto. È un’esperienza maturata negli ultimi due mesi. Prima non c'era. Forse chi è già padre può capire e chi non lo è può immaginare. Tutti quanti siate clementi con noi che muoviamo passi incerti, nella via di mezzo, non ancora arrivati in porto e non più a fantasticare sull’itinerario.
Cosa si diceva? Ah sì, che prima o poi è un pensiero con cui ti tocca fare i conti. Quello del Bi – Test, ad esempio, è di € 80,00. Pagamento alla consegna dei risultati, tra qualche giorno. "E non vi preoccupate che andrà tutto bene!" Ricordate? Come i fiorai, i fotografi e i cuochi al matrimonio.

sabato 27 giugno 2009

Vanità di vanità



E dunque sono brutto. Almeno secondo una ricerca europea riportata da Repubblica a questo link. La solita menata dell'innamoramento come trucco per trasmettere il miglior corredo genetico alla propria discendenza si conclude con una sorpresa: i maschi più belli, cioé quelli coi geni migliori e più appetibili, non sono abili a riprodursi e non sono nemmeno buoni padri. Corollari al teorema: fare un figlio dopo qualche mese dal matrimonio significa essere brutti. Brutti, ma "vincenti nell'inseminazione e padri attenti e premurosi." Insomma l'antica storia della bella senz'anima e della bruttina, ma tanto brava questa volta viene declinata al maschile. Poi mi sono ricordato che di solito queste ricerche finiscono sul giornale perché danno un accredito scientifico a banalità colossali (sei disordinato? sei di sinistra!) o a colossali futilità (quanto deve stare immerso un biscotto nel té, qual è la migliore traiettoria per i razzetti di carta etc.)

Questo non deve riempire di gioia i nostri ricercatori italiani che lavorano ancora con i 486 ed in perenne apnea per i fondi, ma almeno consola noi che aspiriamo alla bellezza double face.

mercoledì 24 giugno 2009

La danza delle parole gravide (o la gravi – danza)


Acido folico, tachipirina
Lattoglobine, niente aspirina
Rubeo test, toxoplasmosi
Progesterone a piccole dosi


La sideremia? Oh mamma mia!
ma cosa combina l’emoglobina?
Esami del sangue, test positivo
mettiamoci un Punto, ma Interrogativo

Partoriranno queste parole
Danzando nell’aria avranno una prole
La preoccupazione fa grave la danza
Per un embrione nella gravidanza

L’ossitocina ora mi tenta
a fare una rima con la placenta
il ritmo mi prende, mi tiene, mi assale
legato al cordone ombelicale

la prolattina la sfida rilancia:
“sai fare la rima pure con pancia?”
Io invoco la musa della Poesia
Ma lei suggerisce un’ecografia

Si scioglie la danza delle parole
leggere nell’aria avranno una prole
ne seguo le orme, andando carponi
come sempre mi sbaglio: son solo gli ormoni.

martedì 23 giugno 2009

sicuro, matematico, anzi probabile

In tutti gli eserciti del mondo funziona così: dopo la visita medica un sergente più giovane di te ti chiede: “vuoi arruolarti nel glorioso corpo dei marines o spazzare i pavimenti dei cessi in una caserma del Maine?” Tu scegli e lui ti manda esattamente dalla parte opposta.
È per questo che ci sono in giro tanti che hanno fatto il militare nei corpi speciali.
Qualcosa del genere si deve verificare anche per il sesso dei figli. Hai voglia di scomodare le sensazioni, di trarre auspici dalla forma della pancia e a dire e a sperare che sarà femmina. Arriva un ecografista, anche lui più giovane di te (li scelgono apposta, dopo un duro addestramento) e con un sorrisino enigmatico ti dice: “Probabile maschio!”


E chi la porta la notizia a casa dove la voglia di femminuccia si respira ovunque? E a Lucia che ha già disegnato una inequivocabile Puntainterrogativa in fasce? L’unico soddisfatto è mio cognato Peppe che ne vuole fare un pilota di elicotteri, mestiere per il quale pare che il cromosoma Y sia di un certo giovamento.


In soccorso della famiglia arriva la nostra (embè? Sono un padre partecipativo) ginecologa: “Alcuni medici si divertono ad azzardare, ma è ancora è troppo presto per capire il sesso. Se ne parla all’ecografia del quinto mese!”.
E tutta la famiglia riprende a sperare, ritraendo dal cassetto nel quale erano state riposte le immagini di completini in rosa, bacini a profusione e occhietti lungocigliuti.
E mi viene in mente Albino Luciani, quando disse, nei suoi pochi giorni da papa, che Dio era mamma. Fino ad allora lo si era ritenuto maschio. O quanto meno probabile maschio. Io spero che sia anche obiettore di coscienza.

lunedì 22 giugno 2009

figlio delle stelle


Lo Star Party è un raduno di appassionati del firmamento che si svolge in località buie, solitamente in montagna. Anche gli astrofili siciliani hanno uno starparty annuale che si tiene a Piano Battaglia, a 1.600 metri sul livello del mare, sotto una Via Lattea inimmaginabile per chi vive sotto cieli urbani.
Quest’anno, dal 19 al 21 giugno, abbiamo deciso di portare con noi Puntointerrogativo nella sua comoda sacca amniotica a temperatura costante. Sacca che comincia ad essere ben visibile e che ha suscitato nel centinaio di partecipanti vivaci discussioni e consigli a profusione su come sarà, come diventeremo, cosa ci aspetta, cosa non faremo più.
Di certo non gli starparty vista la presenza di numerosi bimbi, anche in fasce.

Di solito si crede che gli astrofili siano degli inguaribili romantici o dei tecnocrati dal linguaggio incomprensibile agli esseri che di notte preferiscono guardarsi un film. In verità sono spesso entrambe le cose. E non è raro che qualcuno che ha passato ore su ore a parlare di inseguimento, reticolo di Ronchi, effemeridi e montature altazimutali, tradisca lo stupore della commozione per come nella notte gli è apparsa la galassia di Andromeda (anche se lui la chiamerà M31)
La maggior parte degli astrofili, inoltre, è composta da incredibili smanettoni. C’è quello che si è autocostruito un telescopio Dobson da 40 cm, vetri compresi, l’altro che lavora il legno d’acero per farne violini, un altro ancora che restaura mobili e persino quello che ha elaborato un programma che ti fornisce tutte le occultazioni dei satelliti di Giove.
Una umiliazione sempre a portata di mano per me che con la manualità ho litigato da piccolo e aspetto sempre che il suocero si muova a pietà per quella lampadina da cambiare o quel quadro da inchiodare alla parete.
Quest’anno però, li ho fregati. In fondo Puntointerrogativo è o non è una perfetta opera di artigianato autocostruita in miniatura?
Ah, come è vero che i figli a volte danno grandi soddisfazioni!

Guarda come si è fatto grande!

"Guarda come è diventato grande!" Questa era l'espressione in quota alle zie che vedevano i nipoti durante le visite ai parenti, una volta ogni qualche mese. Era molto tempo fa.
Noi avevamo lasciato Puntointerrogativo ad otto millimetri, simile ad un chicco di riso, a fine maggio.
L'ecografia di oggi ce lo mostra mentre gli ultrasuoni gli rimbalzano addosso alle gambe, alle braccia, alle orbite, al naso, al piccolo sesso probabilmente maschile, al cervello, allo stomaco. Insomma ad un tutto con ogni cosa al suo posto lungo 5 centimetri.
Mi sono sentito un po' Niepce o uno dei fratelli Lumiere allo sviluppo delle loro prime pellicole, quando videro oggetti familiari tra le brume del bianco e nero e degli acidi fissanti.

E' inutile dire che ci sono cascato dentro con tutte le scarpe. L'emozione ha rotto le paratie e la commozione ha avuto il sopravvento inondando gli occhi e il cervello. A fine giornata ricordo solo che nuotava a dorso e si muoveva come gli astronauti in assenza di gravità con un'eleganza interrotta da qualche strappo violento mentre l'ecografo premeva sulla pancia di Laura. Credo che ci abbia anche salutato, ma potrebbe anche essere un falso ricordo dovuto ad un eccesso di serotonina mischiata a forti dosi di adrenalina. Pare che i figli diano di questi effetti.

Pubblico incanto



Le sale d'attesa sono lo specchio di quello che oggi si usa chiamare il paese reale. Stamattina ci trovavamo in quella dell'ospedale Maggiore di Modica per effettuare, con piena fiducia nel servizio pubblico, l'ecografia dell'undicesima settimana.
Intorno a noi signore slave con sciami di bimbi, un maghrebina col marito, il velo e tre figlie femmine. Sedute accanto a noi due modicane al terzo figlio tutte prese in discussioni in vernacolo di mamme che la sanno lunga di parti come il capitano Achab doveva saperne di balene e marosi. E come Achab comandano l'equipaggio di bimbi che sta intorno distribuendo rimproveri, tè caldo (a giugno!) e domande. E a un bel momento in questa esplosione di prolificità non si sa più chi sia figlio di chi.
A tal punto nel passato le dominazioni si sono prese gioco dei cromosomi siciliani, mentre la storia, la solita scolaretta che non ha ripassato, ci ripresenta una nuova opportunità.
Con sorpresa ed un pizzico di divertimento ci rendiamo conto ad un tratto di essere gli unici che in quel momento comunicano tra loro in italiano.
Qualcuno prenda in disparte Maroni e provi a spiegarglielo, per favore.

venerdì 19 giugno 2009

Punto esclamativo!

Una foto scattata ieri da Antonio durante la giornata del rifugiato 2009

giovedì 18 giugno 2009

si è incinta la testa

Ieri giornata di mercato e di caldo. I bookmakers non accettano da tempo scommesse sullo svenimento di Laura che, infatti, è avvenuto in piena zona pescheria.
Come tutti sanno la fiera del mercoledì non è esattamente un posto per gentiluomini. Le battute salaci fioccano, i commenti piccanti si sprecano, le contrattazioni si gestiscono a chi urla più forte.
Al giramento di testa di una donna incinta, però, ecco che sembra di trovarsi al locale circolo del polo: assembramento, pallori, acqua e zucchero, aria aria, signora alzi le gambe, io la sostegno alle spalle, granita al limone, stia qui sdraiata, va tutto bene, è nostro dovere signora, arrivederci e lei venga qua che la roba buona è da questa parte, lo dice anche il nome: tutta roba Dolce e Cabbanna.

E così questi signori che non hanno studiato ad Oxford (né altrove probabilmente) si sono sbracciati, hanno messo mano al portafogli, abbandonato per un poco il loro commercio per rimettere in sesto Laura e Puntointerrogativo.

E non so perché quelli che parlano di legge del mercato hanno sempre un'aria tra lo spietato e il rassegnato. Se alludono a questo che ci è successo ieri , mi pare si stiano sbagliando.

domenica 14 giugno 2009

Quel paese*

Primi tuffi a mare, a Playa Grande, per Puntointerrogativo. Non che debbano avergli destato molta impressione, vista la sua esistenza amniotica, ma io e Laura ci siamo divertiti.


La settimana appena trascorsa è stata impegnativa. Il lavoro si è impossessato di intere giornate che mi hanno distratto dalla gravidanza. Mi è dispiaciuto, come se ogni minuscolo minuto, ora che minuscolo ha un significato così profondo, meritasse una pienezza di sensazioni che si rimpiange di non vivere.

O forse è un rammarico che maschera una forma di egoismo.

In questa mia settimana distratta, Puntointerrogativo se l'è cavata benissimo lo stesso: ha sistemato i suoi organi al posto giusto, ha già formato gli occhi, alcune sue cellule sono migrate per creare sinapsi, altre gangli, ha sviluppato le dita, sta aspettando che il suo cromosoma sessuale gli dica che tipo di sesso sviluppare.

Microscopico e consapevole. Piccolissimo ed autonomo.

Non è neanche nato e già ci manda affanculo.


*questi pensieri si sono sviluppati chiacchierando via mail o telefono con Pippo e Gianna. Li ringrazio per l'ordine che mi aiutano a tenere.

mercoledì 10 giugno 2009

Linguaggio precario

Un ragazzo che conosco: "Ho saputo che tua moglie è in aspettativa..."

domenica 7 giugno 2009

Il sesso degli Angela

Da quando ho scoperto che Alfred Kinsey ha percorso 4.000 chilometri in due anni per collezionare 300.000 vespe prima di dedicarsi al sesso (almeno a quello teorico, per quello pratico sono affari suoi, anche se a quanto pare preferiva gli insetti) e che il dottor Spock (non quello con le orecchie a punta, l'altro) ha celebrato l'autodafé dei propri insegnamenti, tendo a non fidarmi troppo degli americani.

Trovare un libro che accompagni la nostra gravidanza, quindi, non è stato facile. I volumi in commercio sono quasi tutti scritti da statunitensi e riportano un'iconografia tratta di peso dalle pubblicazioni dei testimoni di Geova o dai quei power point che vi arrivano da semisconosciuti un uggioso lunedì mattino di novembre in ufficio, intasandovi la casella di posta, per ricordarvi che la vita è bella e che è importante sorridere.
La glorificazione del contenuto di questi libri per genitori in attesa è poi affidata ad espressioni del tipo "Come non indossare il vostro benessere emotivo" o "partorire con l'aiuto dell'agopuntura del reiki e dello yoga".
Noi, tante grazie, ci accontenteremmo di un'ostetrica che sappia il fatto suo.


E quindi siamo andati sul classico. Apparteniamo o no a quella generazione che quando ascolta "Aria sulla quarta corda" invece di pensare "Ah, Bach", esclama: "Diamine, hanno rifatto la sigla di Quark!"?
E allora: "La straordinaria avventura di una vita che nasce" di Piero e Alberto Angela.
Con l'autorizzazione a cancellare questo blog dai preferiti la prossima volta che leggerete
l'espressione "straordinaria avventura"

venerdì 5 giugno 2009

L'impero dei sensi(tivi)



Man mano che la notizia di Puntointerrogativo raggiunge parenti e amici, aumentano i casi di sensitività. Siamo arrivati ad otto persone che ci hanno raccontato di aver avuto un sentore precocissimo del suo annidamento. Sono tutte e otto di sesso femminile.

Un risultato significativo che riempie di speranze tutti quelli convinti che il potere femminile possa passare da un riconoscimento più profondo di quello che viene attribuito per graziosa concessione maschile ai nostri giorni. Potrebbe articolarsi in una frasetta su cui meditare e che mandi finalmente a gambe all'aria Socrate: "Io non so di sapere".

martedì 2 giugno 2009

Sensitivi



Sono tre le persone che, dopo aver appreso la notizia della gravidanza, hanno affermato di averne avuto qualche sospetto da prima. Tutte e tre donne. Si trattava di volta in volta di una specie di luce che emanava da Laura, di una sorta di comunicazione telepatica inspiegabile ai sensi, di un'aura particolare. Insomma ero sposato con un'astronave aliena e non me ne ero accorto.

D'altra parte anche messi di fronte alle nostre responsabilità ecografiche noi stentiamo ancora a crederci.

Il più bravo di tutti è stato però il figlio piccolo di un nostro vicino. Nei giorni in cui Puntointerrogativo si dava da fare con le prime cariocinesi, ci guardava ridacchiando con un amichetto mentre ci avvicinavamo a lui. Ha aspettato che lo oltrepassassimo per raccogliere il coraggio dei suoi 6 anni e gridarci alle spalle: "Ma voi due fate l'amore?"