"Guarda come è diventato grande!" Questa era l'espressione in quota alle zie che vedevano i nipoti durante le visite ai parenti, una volta ogni qualche mese. Era molto tempo fa.
Noi avevamo lasciato Puntointerrogativo ad otto millimetri, simile ad un chicco di riso, a fine maggio.
L'ecografia di oggi ce lo mostra mentre gli ultrasuoni gli rimbalzano addosso alle gambe, alle braccia, alle orbite, al naso, al piccolo sesso probabilmente maschile, al cervello, allo stomaco. Insomma ad un tutto con ogni cosa al suo posto lungo 5 centimetri.
Mi sono sentito un po' Niepce o uno dei fratelli Lumiere allo sviluppo delle loro prime pellicole, quando videro oggetti familiari tra le brume del bianco e nero e degli acidi fissanti.
E' inutile dire che ci sono cascato dentro con tutte le scarpe. L'emozione ha rotto le paratie e la commozione ha avuto il sopravvento inondando gli occhi e il cervello. A fine giornata ricordo solo che nuotava a dorso e si muoveva come gli astronauti in assenza di gravità con un'eleganza interrotta da qualche strappo violento mentre l'ecografo premeva sulla pancia di Laura. Credo che ci abbia anche salutato, ma potrebbe anche essere un falso ricordo dovuto ad un eccesso di serotonina mischiata a forti dosi di adrenalina. Pare che i figli diano di questi effetti.
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