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sabato 21 novembre 2009

In palestra

E' stata una settimana complicata. Sabato scorso, senza lasciare un avviso e senza nemmeno una telefonata è sparito da casa Rigel. Il fatto che abbia natura canina non mi sembra una valida attenuante per il pensiero di una catastofre imminente a cui ci ha costretti.
L'abbiamo cercato a turni serrati, noi, mio suocero e mio cognato, battendo le zone circostanti senza nemmeno riuscire a capire quale varco abbia trovato per allontanarsi. E' riapparso dopo 48 ore, sporco, misterioso ed affamato, proprio quando mi ero rassegnato all'idea di segnalare a Roberto Giacobbo il primo caso di rapimento alieno di un quattrozampe.
"Questa casa non è una pensione per cani" ha mormorato, pratica, mia suocera nel riaprigli il cancello. Alla prima scodinzolata ha prevalso, tuttavia, il nostro non poterci non dire cristiani: abbiamo aperto le crocchette grasse e fatto festa e coccole, mentre i fratelli gatti ci fissavano, visibilmente contrariati, in fila ordinata col loro aspetto totemico.

Da qualche giorno, invece, si è ammalato Merlino. Pare una roba seria, che stiamo provando a curare. E tra le lacrime di Laura e lo sguardo da gatto mazziato dell'infermo , ho imparato anche a praticare le iniezioni. Insomma, la 33esima settimana di gravidanza comincia con equilibrismi tra accudimento e preoccupazioni, speranze ed accettazioni, libertà e necessità (che si fa virtù).
Deve capitare molto spesso a tutte quelle persone che hanno scelto professioni che si occupano di stare accanto alle realtà più fragili o a quelle piccole.
Sono lavori a carattere missionario, mal pagati e spesso solitari: i pochi veri insegnanti che restano, i pastori, alcune prostitute, gli infermieri, le badanti.
E, ovviamente, il mestiere più complicato tra tutti, quello per cui questa settimana è stata un'ottima, aperitiva palestra: il genitore.

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