Mi sono convinto, comunque, che la domesticità è un inganno. Me lo conferma il gemito nel sonno di Merlino, acciambellato sulla sedia del PC, la zampa che si solleva e graffia in un principio di sonnambulismo felino. Sono sicuro che sognerà di maestose cacce in cui afferra le aquile in volo o di splendide sottomissioni erotiche riservate alla gatta del vicolo. O forse mi sbaglio e, come molti, sarà appagato dalle puntuali crocchette quotidiane e dalle coccole di Laura sul suo pancino di castrato.
Si dice che i sogni sono desideri. Più spesso è vero il contrario e i desideri sono solo sogni che rimangono recintati da una ringhiera, nella terrazza al secondo piano dove tutti viviamo e da dove solo i più coraggiosi (o i più velleitari?), ogni tanto, provano a fare un balzo verso la vita. Come dicono i tifosi ai loro idoli della pedata? Ah sì: Merlino uno di noi!
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