Ieri sera, durante una serata con l'associazione degli astrofili per i 40 anni dallo sbarco sulla Luna, sono stato colto da una fantasticheria. Ho pensato al giorno, non troppo lontano, in cui l'uomo arriverà su Marte. Mi immaginavo seduto sul divano ad aspettare le immagini con sfondo rosso mattone provenienti dal pianeta. Accanto a me, emozionatissimi e commossi, mia moglie Laura, che è rimasta una gran bella donna a dispetto dei suoi 50 anni, e un giovane Puntointerrogativo. E' stata la prima proiezione concreta di mio figlio nella mia vita futura.
Va da sé che sono pensieri di una pericolosità micidiale perché di solito ti assicurano esiti opposti a quelli desiderati. Anche la fantasia, in fondo, contribuisce ad esaurire le possibilità combinatorie per il futuro. E' probabile, quindi, che io e Laura intorno al 2030 vedremo lo sbarco su Marte da un ospizio in cui una Puntointerrogativo femmina ci ha precocemente rinchiusi per godersi lo spettacolo altrove. Con tutta certezza alla festa organizzata da un sempre giovane primo ministro nella sua villa in Sardegna. Oppure mi sono garantito un Puntointerrogativo maschio che ci guarda adirato mentre, come un invasato, snocciola teorie di complotti organizzati dalla NASA e dal Nuovo Ordine Mondiale.
"Essere qui e adesso" mi sono ripetuto destandomi da tutte le allucinazioni. E ho preso tra le mani la pancia di Laura, tonda tonda come Giove che tutti guardavamo ieri sera, con il naso in sù, provando a riconoscere le tracce della cometa che, persa in chissà quale fantasticheria personale, proprio ieri l'altro è finita dentro al pianeta.
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